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La più grande chela di granchio mai scoperta ha 8 milioni di anni

I ricercatori hanno individuato un artiglio fossile di una nuova specie di granchio vissuta 8,8 milioni di anni fa. Oltre ad essere molto antico, è il più grande mai ritrovato al mondo, il che indica che gli animali di quell'epoca, precursori dell'attuale granchio gigante meridionale, potevano pesare più di 12 chili.

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I fossili furono sepolti nei sedimenti, incluso materiale vulcanico (Immagine: Barry WM van Bakel)

I resti del granchio erano ben conservati

I fossili sono stati trovati sulla spiaggia di Waitoetoe in Nuova Zelanda. Risalgono al tardo Miocene del bacino Taranaki, risalente a circa 8,8 milioni di anni fa, momento in cui eruttò il Centro vulcanico Mohakatino, modellando l'ambiente.

I materiali finirono per essere sepolti nei sedimenti, compreso materiale vulcanico. Ciò ha finito per permettere loro di essere preservati per tutto questo tempo.

L'analisi delle chele ha già confermato che gli antichi granchi vivevano nelle profondità dell'oceano e fanno parte di una nuova specie: Pseudocarcinus karlraubenheimeri. Quest'ultimo nome è in onore di Karl Raubenheimer di New Plymouth, Isola del Nord, Nuova Zelanda, che raccolse e donò l'esemplare.

I fossili indicano che i granchi vivevano 8,8 milioni di anni fa (Immagine: Barry WM van Bakel)

Artigli giganteschi per la caccia e la protezione

  • Secondo i ricercatori, le chele di questi granchi potrebbero misurare quasi mezzo metro!
  • Hanno spiegato che le enormi dimensioni degli animali erano il risultato di una serie di fattori, tra cui la minaccia dei predatori.
  • Inoltre, l'aumento di animali come gasteropodi e bivalvi nel mare nel tardo Cretaceo costrinse l' Pseudocarcinus karlraubenheimeri aveva artigli sempre più grandi da cacciare.
  • Gli autori dello studio, pubblicato sul New Zealand Journal Of Geology And Geophysics, sottolineano inoltre che l'ambiente dell'epoca era caldo e ricco di sostanze nutritive (molluschi, lumache e granchietti), che consentivano la crescita degli animali e di conseguenza i loro artigli.
  • Le informazioni provengono da IFLScience.

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