L'Università di Ginevra (UNIGE) ha annunciato che risarcirà 146.000 euro a uno studente che ha contratto l'HIV mentre svolgeva una ricerca con campioni del virus in uno dei suoi laboratori nel 2011.
L'accordo amichevole è stato raggiunto tra l'università e la studentessa, che ha preferito mantenere anonima la propria identità, con l'obiettivo di porre fine al procedimento giudiziario in corso, come confermato da un portavoce dell'UNIGE.
La studentessa, di nazionalità italiana, ha partecipato ad un programma di scambio universitario Erasmus presso l'università svizzera nel 2011, dove ha lavorato con campioni di HIV come parte della sua tesi.
Otto anni dopo, al ritorno nel suo Paese, la giovane scoprì di essere sieropositiva dopo essersi sottoposta ad un'analisi per diventare donatrice di sangue.
I laboratori italiani che hanno indagato sul caso hanno concluso che il modello del virus portato dallo studente era identico a quello creato nel laboratorio di Ginevra. Non sono però state stabilite le condizioni esatte in cui è avvenuto il contagio.
Sebbene l'UNIGE abbia deciso di risarcire lo studente, il portavoce ha sottolineato che ciò non implica un riconoscimento di responsabilità da parte dell'istituzione.
Questo accordo pone fine a una battaglia legale avviata dallo studente e chiude un caso che ha generato preoccupazioni e interrogativi sulla sicurezza nei laboratori di ricerca.