Le autorità di polizia russe hanno classificato Diana Kamilianova, 28 anni, e Alexandre Klimov, 21 anni, gestori del bar “Pose” di Orenburg, come “estremisti e terroristi”. Questa decisione arriva dopo il suo arresto a marzo per presunto “estremismo” LGTB+. Sebbene non siano ancora stati processati, secondo il servizio di informazione finanziaria russo sono già stati inseriti nell'elenco delle persone dichiarate tali.
Il caso segna un precedente significativo in Russia, dove nel novembre 2023 la Corte Suprema ha bandito il “movimento internazionale LGBT” per “estremismo”, aprendo la strada a dure sanzioni. Kamilianova e Klimov sono stati arrestati in mezzo a questo divieto e ora rischiano fino a 10 anni di prigione.
La notte del 9 marzo è avvenuta l'irruzione nel bar “Pose”, dove le immagini mostravano persone distese a terra con le mani sulla testa. Queste azioni si inseriscono in un contesto di crescente repressione contro le minoranze sessuali in Russia, sostenuto dal presidente Vladimir Putin, che ha sottolineato l’importanza della “famiglia” e dei “valori tradizionali”.
Da quando hanno lanciato un attacco su larga scala contro l’Ucraina nel 2022, le autorità russe hanno intensificato le misure contro le minoranze sessuali. Nel 2013 è stata adottata una legge che vieta la “propaganda” di “rapporti sessuali non tradizionali” verso i minori, legge che è stata ampliata nel 2022 per includere qualsiasi forma di “propaganda” LGBT+ nei film, in Internet, nei libri e nei media.