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« Vengo in Sicilia con mio nipote »

« Passerò cinque giorni in Sicilia con mio nipote. Vorrei lasciargli il ricordo di un tempo bello speso insieme ». Eleonora Giorgi racconta con distacco: «Il tumore è arrivato il giorno dei miei 70 anni, sono una vecchia che ha avuto una vita piena di avventure: posso permettermi di andarmene».

Lei è nonna di Gabriele, nato dall’amore di suo figlio Paolo con Clizia. Un bambino bellissimo che ha due anni e cinque mesi. «Appena lo vedo, mi butto per terra per giocare con lui. Mi somiglia fisicamente, ma anche nell’indole: è incredibilmente attento, prima di usare le cose vuole capire il meccanismo». Una nonna speciale che soffre di un tumore al pancreas: «Il tumore è arrivato il giorno dei miei 70 anni, che poi erano 50 di carriera. Se avessi avuto trent’anni mi sarei disperata. Invece tutto sommato sono una vecchia che ha avuto una vita piena di avventure: posso permettermi di andarmene, anche se mi spezza il cuore». Il pensiero che più l’angoscia racconta ancora è «quello di chi resta. Mi devasta sapere che soffriranno».


Una parte della sua estate la passerà al Terminillo con suo nipote Gianluca, il figlio di suo fratello, «un nerd con il quale ci intendiamo alla perfezione: lui sta chiuso nella sua stanza con sei computer e io sto per conto mio. È diventato il mio badante». E il suo badante lo porterà poi in Sicilia dal suo nipotino adorato: «Con Gabriele abbiamo già in programma di predisporre tutto per un campeggio nel giardino dei nonni, a Porto Empedocle. Faremo per gioco quello che mi sarebbe piaciuto fare con lui se fossi stata bene: mi porterà i legnetti, i sassi, cose così. Vorrei lasciargli ricordi di un tempo bello speso insieme».

Eleonora Giorgi è una nonna che soffre anche per lui, non solo per lei: «Ciò che più mi manca è di non poterlo prendere in braccio, ma ho una cicatrice sulla pancia e un dispositivo nel braccio. Questa lontananza fisica mi fa soffrire. L’ho sempre cullato con le canzoni di Ornella Vanoni per farlo addormentare, è lui a chiedermi Senza fine».

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