Ispica – Il sindaco di Ispica, Innocenzo Leontini, lancia un messaggio forte e chiaro alla Città: « La mia condotta personale e politica è stata sempre onesta nemica del malaffare e delle mafie ». Tale dichiarazione segna l’inizio di un incontro convocato per affrontare una questione di grande rilevanza che potrebbe gettare un’ombra sulla città di Ispica. La vicenda ruota intorno al consigliere comunale e vice Presidente del consiglio comunale Angelo Galifi e alla sua azienda, la Gali Group. Recentemente, infatti, è emersa una notizia che coinvolge direttamente Galifi, che ha sollevato piu di una preoccupazione.
Il sindaco, incontrando i giornalisti, ha citato parti di un articolo giornalistico pubblicato il 13 luglio scorso, evidenziando i punti salienti. Nell’articolo si menziona Giuseppe Caruso, originario di Avola, per il quale, a seguito dell’operazione antimafia denominata « Robin Hood », è stata richiesta una condanna a 18 anni di reclusione. Caruso, considerato uomo di fiducia di Antonio Trigila del clan Trigila Pinnintula, avrebbe dichiarato in diverse conversazioni intercettate di essere « il responsabile commerciale dell’azienda Gali Group di Galifi ». Condizione che ha posto l’azienda in una posizione tale da necessitare il ricorso all’istituto di cui all’art. 34 del Codice Antimafia (D. Lgs. nr. 159/2011), che sulla base della commistione tra l’attività economica e la criminalità mafiosa, ha determinato il Tribunale di Catania ad emettere nei confronti della stessa un Decreto di Sottoposizione ad Amministrazione Giudiziaria per anni uno, al fine di poter scongiurare il perdurare della contaminazione connessa agli illeciti traffici del Caruso.
Leontini fa riferimento anche all’articolo del 30 luglio scorso pubblicato sul quotidiano la Sicilia dove è intervenuto sull’argomento anche il Coordinamento provinciale di Libera Contro Le Mafie che ha espresso preoccupazione “per i segnali di infiltrazione mafiosa riscontrati dalla magistratura all’interno dell’economia ispicese”. Leontini non ci sta e chiede al consigliere Galifi di chiarire circa un suo commento riportato dal quotidiano secondo “la presenza criminale e mafiosa risulta in città sempre piu minacciosa”. “Nella storia della mia città non si ricordano riferimenti cosi pesanti all’infiltrazione mafiosa- ha commentato il primo cittadino ispicese. Mi sarei aspettato da Angelo Galifi una dichiarazione di totale estraneità rispetto ad attacchi mafiosi e di repulsione, una collaborazione con le forze dell’ordine. Invece, nulla. C’è stato silenzio. Invito Galifi a lasciare libere le istituzioni di cui fa parte perché tale comportamento è un obbligo e dovere degli uomini liberi che assumono cariche pubbliche. Si dimetta. Serve umiltà e rispetto per la Città ».
La vicenda ha suscitato scalpore e preoccupazione tra i cittadini e le istituzioni locali, e il sindaco Leontini ha ritenuto necessario affrontare pubblicamente la questione per fare chiarezza e rassicurare la comunità di Ispica sull’impegno costante dell’amministrazione nella lotta contro ogni forma di criminalità organizzata. Angelo Galifi, destinatario delle accuse, interpellato dal nostro Giornale, non ha fornito alcun commento.