Tra i candidati che si sono dichiarati neri, l’11% si era già identificato come bianco nelle elezioni precedenti. Il fenomeno è evidente anche tra i candidati sindaco, di cui il 23% si era già dichiarato bianco nelle elezioni precedenti. Dall'indagine, realizzata dal portale Poder360, è emerso anche che 1.319 candidati a sindaco, 1.050 vicesindaci e 23.988 candidati ai consigli comunali hanno cambiato la loro dichiarazione di colore rispetto alle passate elezioni.
Il cambiamento ha un possibile collegamento con la legislazione elettorale, che ha implementato politiche positive per aumentare i finanziamenti per i candidati neri. L'emendamento costituzionale 111, approvato nel 2021, prevede che, tra il 2022 e il 2030, i voti ricevuti dai candidati neri e donne alla Camera dei deputati saranno conteggiati due volte, ai fini della distribuzione delle risorse dei fondi elettorali e dei partiti.
La questione ha però assunto nuovi contorni con la cosiddetta “PEC di sanatoria”. Il provvedimento approvato al Senato stabilisce, tra l'altro, che la somma non utilizzata nelle quote razziali nelle elezioni del 2020 e del 2022 debba essere destinata al finanziamento delle candidature nere e brune alle prossime quattro elezioni, a partire dal 2026.
In relazione alla distribuzione per partiti, MDB e PP sono stati quelli che hanno registrato maggiori variazioni nell'autodichiarazione del colore. Nel MDB, il 13,3% dei candidati che prima si dichiaravano bianchi ora si identificano come neri, seguiti dal PP con il 12,7%.
Anche con l’elevata partecipazione di candidati neri, la percentuale del 52,73% è ancora leggermente inferiore alla rappresentanza dei neri e di colore nella popolazione brasiliana, che, secondo il censimento IBGE del 2022, è del 55,5%.