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È morto Bruno Sacco, il papà della Mercedes 190

Bruno Sacco, uno dei designer più apprezzati di qualche decennio fà, è morto all’età 90 anni, ma ne avrebbe compiuti 91 a novembre. Classificabile fra i più blasonati degli stilisti italiani, visto che era nato a Udine nel 1933, dopo le prime esperienze in Ghia e Pininfarina, è entrato a far pare del Centro stile Mercedes nel 1958 e da allora ne è uscito solo nel 1999 per la pensione dopo essere stato a lungo il responsabile del design del brand dal 1975. Una fedeltà in un marchio del quale del resto condivideva tutto o quasi e al quale ha attribuito il meglio di sé.

La Mercedes 190, il primo grande successo di Sacco

In 24 anni di lavoro in Mercedes, Sacco ha firmato tantissimi modelli, ma il più significativo è di sicuro la baby 190 prodotta in 1,9 milioni di unità, un grande successo, anche personale dello stesso Sacco che riuscì a convincere i top manager di allora ad entrare in un settore quello dei modelli più compatti del tutto inedito e che creò uno vero strappo alla tradizionale formula della auto tedesche. Altri modelli realizzati dal giovane Sacco è la SL Pagoda datata primi anni 60 a cui seguì la 600, la super ammiraglia di allora.


Un altro modello iconico di Sacco è la Classe A

Fra i modelli più recenti attribuiti a Sacco sono la Classe G del 1997 diventato uno dei più iconico dei fuoristrada del brand: ancora oggi in gamma è poi proposto anche in versione elettrica. Ma c’è un altro modello che ha segnato la storia del marchio e cioè la Classe A, la prima vettura a trazione anteriore che dopo un iniziale problema dovuto al test dell’alce non superato, una volta riveduta e così corretta si conformò un grande successo con 1,1 milioni di unità vendute e molte delle quali ancora circolanti.

Le sportive SLK e CLK e la citycar Smart

Altri modelli di successo e di grande immagine per la Casa di Stoccarda realizzati da Sacco sono state le sportive SLK e CLK, senza trascurare le vetture di settori più tradizionali di Mercedes come la Classe E del 1996 realizzata anche in versione station wagon. Una della ultime fatiche di Bruno Sacco è stata la Smart, la citycar a due soli posti, passata nella mani di Mercedes e realizzata dalla direzione stilistica di Sacco. Un altro successo sia pure dopo i problemi di tenuta di strada come la cugina Classe A, ma risolti.

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