Una lettera aperta firmata da più di 100 astronomi di diverse istituzioni statunitensi chiede l'interruzione dei lanci di nuovi satelliti nello spazio per evitare le cosiddette megacostellazioni.
Gli scienziati sostengono inoltre che la Commissione federale delle comunicazioni nordamericana, responsabile del rilascio delle licenze, dovrebbe realizzare uno studio sull'impatto ambientale di questo tipo di servizio, che annullerebbe una misura del 1986 in materia.
Nella dichiarazione i ricercatori mettono in guardia sull'enorme numero di satelliti in orbita attorno alla Terra: negli ultimi cinque anni il numero è cresciuto di 12 volte, principalmente grazie a Starlink di SpaceX. Entro il 2030, più di 58mila dispositivi dovrebbero essere lanciati nello spazio con la promessa di migliorare il servizio internet a livello globale.
Gli operatori hanno inviato sempre più aerei per potenziare le megacostellazioni, incenerendo il razzo dopo la missione per evitare detriti spaziali. È proprio il ripetersi degli incenerimenti a preoccupare gli astronomi.
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Il problema non è nuovo
Nel mese di agosto, il Gruppo di ricerca sull'interesse pubblico (PIRG), un'organizzazione no-profit statunitense, ha stimato che circa 29 tonnellate di rifiuti metallici vaporizzeranno ogni giorno nell'atmosfera terrestre al culmine del dispiegamento della megacostellazione. Ciò equivale a “un’auto che cade dallo spazio” ogni ora, afferma il rapporto.
L'apparecchiatura è realizzata in alluminio, che durante la combustione genera ossido di alluminio, contribuendo alla distruzione dell'ozono. Ciò influisce sulla capacità dell’atmosfera di assorbire il calore, influenzando quindi il clima della Terra. Il rientro dei satelliti sul pianeta produce ossido di azoto, che danneggia anche l'ozono.
“Possiamo garantire Internet a prezzi accessibili per tutti senza circondare il nostro globo con decine o centinaia di migliaia di satelliti usa e getta che potrebbero danneggiare il nostro ambiente”, si legge nella lettera. “L’industria spaziale si è mossa più velocemente di quanto il pubblico o le autorità di regolamentazione siano riusciti a tenere il passo. La velocità e la portata della nuova corsa allo spazio non dovrebbero essere una discussione esoterica tra un piccolo gruppo di addetti ai lavori”.