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All'ONU, il governo Lula decide di non votare per condannare l'Iran per la repressione delle donne » Political Connection

Il governo brasiliano, guidato dal membro del PT Luiz Inácio Lula da Silva, ha deciso di astenersi da una risoluzione delle Nazioni Unite che condanna l'Iran per la repressione delle donne, la violenza contro i manifestanti e l'aumento delle condanne a morte nel Paese. La risoluzione è stata proposta da europei e nordamericani e approvata con il sostegno di 77 paesi, inclusi altri governi di sinistra come Cile, Messico, Spagna e Colombia. Tuttavia nessun membro dei Brics ha votato a favore della condanna.

Insieme ad altri 65 paesi, il Brasile ha scelto di astenersi, seguito da nazioni come Sud Africa, India, Emirati Arabi Uniti, Etiopia e Arabia Saudita. Tra i contrari c'erano Russia e Cina, anch'essi membri dei BRICS.

Itamaraty ha giustificato la decisione evidenziando le preoccupazioni per la situazione dei diritti umani in Iran, ma evidenziando aspetti positivi, come l'accoglienza di oltre 3,7 milioni di rifugiati afgani. Il governo brasiliano ha anche menzionato l'impegno dell'Iran nei confronti dei trattati internazionali sui diritti umani e ha chiesto una maggiore collaborazione con le procedure del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite.

Storia del Brasile sull'Iran

L’astensione non è senza precedenti. Nell'aprile di quest'anno, il Brasile si è anche astenuto da un voto che ha ampliato il mandato delle Nazioni Unite per indagare sulle violazioni dei diritti umani in Iran, soprattutto dopo le proteste guidate dalle donne nel 2022. La posizione riflette la strategia del governo di evitare l'isolamento dell'Iran, che, secondo a Itamaraty, potrebbe intensificare il radicalismo a Teheran e accelerare lo sviluppo di un’arma nucleare.

Dichiarazioni di Itamaraty

Nel suo discorso, Itamaraty ha ribadito la sua preoccupazione per le segnalazioni di violazioni contro le donne, i difensori dei diritti umani e le minoranze religiose ed etniche in Iran, oltre a chiedere l'abrogazione delle leggi discriminatorie di genere. Tuttavia, la delegazione brasiliana ha difeso un “dialogo costruttivo” con il Paese, sostenendo che l’Iran ha dimostrato la volontà di migliorare la propria situazione dei diritti umani.

“Sulla base dell’intesa che l’Iran è impegnato a rafforzare i suoi sforzi, il Brasile si asterrà”, ha concluso Itamaraty.

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