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Mozilla teme che l'allontanamento di Chrome da Google possa danneggiare i browser più piccoli • Business • Techblog

Simbolo del browser Mozilla Firefox (immagine: divulgazione/Mozilla)

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La proposta del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti (DOJ) di separare Chrome da Google può sembrare vantaggiosa per i browser rivali, ma non è così. Responsabile di Firefox, Mozilla ha avvertito che i browser con una portata minore potrebbero essere danneggiati se Google avesse meno controllo sul segmento.

Secondo il Dipartimento di Giustizia, costringere Google a vendere Chrome sarebbe un modo per combattere le presunte pratiche monopolistiche dell'azienda nella ricerca. Il problema è che questa misura farebbe parte di un pacchetto di modifiche, cioè non sarebbe una proposta isolata.

Tra gli altri obblighi proposti dal Dipartimento di Giustizia ci sarebbe quello di vietare accordi per rendere Google il motore di ricerca predefinito per il software di altre organizzazioni. È questo aspetto che preoccupa Mozilla.

Non è difficile capire perché. Google è da anni il motore di ricerca predefinito di Firefox. È attraverso questo accordo che Mozilla ottiene la maggior parte dei suoi proventi finanziari. Per questo motivo l’azienda ha rilasciato alla stampa il seguente avvertimento:

Se attuato, il divieto di accordi di ricerca con altri browser, indipendentemente dalle dimensioni e dal modello di business, influenzerà negativamente i browser indipendenti come Firefox e avrà effetti dannosi su un'Internet aperta e accessibile.

Se Mozilla teme che una sentenza o un accordo giudiziario costringa Google a interrompere gli accordi con altri sviluppatori di browser, qual è il rapporto tra questo aspetto e la possibile vendita di Chrome?

Nonostante sia stata proposta dal Dipartimento di Giustizia, la scissione di Chrome da Google è una possibilità considerata remota dagli analisti di mercato, dato che il browser è uno dei prodotti principali dell'azienda.

Google Chrome (immagine: Vitor Pádua/)

Ciò significa che altre misure proposte dal Dipartimento di Giustizia avranno maggiori possibilità di andare avanti, inclusa la fine degli accordi che collocano Google come motore di ricerca predefinito in altri browser.

Questo è il motivo per cui Mozilla ha affermato che le misure legali dovrebbero “affrontare le barriere alla concorrenza e facilitare un mercato che promuova la concorrenza e la scelta dei consumatori”, anche se senza spiegare come ciò avverrebbe.

Vale la pena notare che la separazione di Chrome da Google e le altre misure proposte dal DOJ mirano a combattere presunte pratiche monopolistiche da parte di Alphabet (la società madre di Google), ma non c'è ancora alcuna decisione al riguardo. L’aspettativa è che la vicenda abbia un esito solo alla fine del 2025.

Con informazioni: PCMag, Il Registro

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