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La NASA cattura una vista a 360° di Marte e trova qualcosa di inspiegabile

Dal 2014, il rover Curiosity, costruito dal Jet Propulsion Laboratory (JPL) della NASA, ha esplorato il Monte Sharp, una montagna al centro del cratere Gale, dove è atterrato su Marte nel 2011.

All'inizio di quest'anno, l'attrezzatura ha attraversato il canale Gediz Vallis, un'area ricca di rocce che, secondo alcune teorie scientifiche, potrebbe essere stato un antico letto di fiume. Le immagini registrate durante la spedizione sono state appena rilasciate dal JPL.

Rappresentazione artistica del rover Curiosity della NASA su Marte. Credito: Triff/Shutterstock.com

Utilizzando le foto scattate dal rover, il team ha prodotto una vista panoramica a 360 gradi della regione, evidenziando formazioni marziane come Kukenán Butte, Pinnacle Ridge, Texoli Butte e persino il lontano bordo del cratere Gale.

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Nessuno capisce le rocce bianche di zolfo scoperte su Marte

Secondo la NASA l'origine del canale Gediz Vallis è ancora incerta. Si ipotizza che il sito sia stato modellato da colate d'acqua, venti intensi o addirittura da frane che hanno portato detriti dalle parti più alte del Monte Tagliente.

Tra i materiali trovati lì da Curiosity, strane pietre bianche hanno attirato l'attenzione degli scienziati. Al rover fu ordinato di schiacciarne uno per esaminarne l'interno, dove c'erano cristalli di zolfo gialli. Sulla Terra, questo elemento è associato a sorgenti termali e vulcani, ma tali formazioni non sono state rilevate su Marte, lasciando gli scienziati di fronte a un mistero.

“Osserviamo lo zolfo da tutte le angolazioni e cerchiamo indizi sulla sua origine”, ha spiegato Ashwin Vasavada, scienziato del progetto Curiosity. “Abbiamo molti dati, ma dobbiamo ancora risolvere questo puzzle”.

Gli scienziati della NASA responsabili della missione Curiosity ritengono che le antiche acque sotterranee formassero questo modello di catene montuose, chiamate “caitonaria”, che il rover studierà da vicino l’anno prossimo. Credito: NASA/JPL-Caltech/Università dell'Arizona

Dopo più di un decennio di lavoro, il rover, nonostante sia usurato, rimane funzionante e si prepara per la sua prossima destinazione: una regione soprannominata “caixotaria”. Osservato per la prima volta nel 2006 dalla sonda Orbiter da ricognizione su Marte (MRO), della NASA, l'area presenta formazioni simili a reti, che potrebbero essere state create da minerali trasportati dall'acqua salata nelle fratture sotterranee.

Secondo la scienziata del JPL Kirsten Siebach, queste formazioni potrebbero contenere minerali cristallizzati in ambienti caldi e umidi, simili a quelli che ospitavano i microbi sulla Terra primordiale. « Ciò rende questo un posto affascinante in cui studiare. »

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