Il commercio al dettaglio brasiliano ha vissuto negli ultimi dieci anni un'intensa dinamica di aperture e chiusure di punti vendita (POS). Tra gennaio 2014 e agosto 2024 nel Paese sono stati aperti 11,6 milioni di negozi, pari a 91mila nuove aperture al mese. Nello stesso periodo hanno chiuso le attività 7 milioni di esercizi, ovvero 55mila chiusure mensili in media.
I dati indicano che, per ogni 10 negozi aperti, circa 6 (60,8%) finiscono per chiudere, rivelando la volatilità del settore retail in Brasile. Lo studio è stato condotto dalla società di intelligence geografica Cortex, che utilizza informazioni socioeconomiche e demografiche combinate con l’intelligenza artificiale. La ricerca ha analizzato i dati dell'azienda, provenienti dalla Federal Revenue e dall'IBGE, considerando 22 segmenti di vendita al dettaglio, come supermercati, farmacie, profumerie e negozi di varietà.
Tra i clienti di Cortex figurano marchi come McDonald's, Boticário e Cacau Show, che utilizzano i servizi dell'azienda per identificare luoghi strategici con maggiore potenziale di vendita.
Dall'indagine emerge che il ruolo di primo piano nelle aperture di imprese spetta ai MEI (microimprenditori individuali), responsabili del 69% delle aperture. Sono invece le microimprese a guidare le chiusure, rappresentando l’88% delle attività chiuse nel periodo.
Il maggior numero di aperture si è verificato nel 2021, nel contesto della ripresa economica post-pandemia, con 1,48 milioni di nuove imprese aperte. Il picco delle chiusure si è invece registrato nel 2018, riflesso della crisi economica, con 1,14 milioni di aziende che hanno chiuso le proprie attività – un numero superiore alle 992mila aperture di quell’anno.
Altro anno degno di nota è stato il 2015, in un periodo critico per l'economia nazionale, quando hanno chiuso i battenti 920mila aziende, superando le 862mila nuove aperture.
Nei primi otto mesi del 2024 i numeri mostrano un'approssimazione tra aperture e chiusure: sono state 792mila le nuove imprese contro 576mila aziende chiuse.