Durante il terzo mandato presidenziale del presidente Luiz Inácio Lula da Silva (PT), l’inflazione ha nuovamente accelerato in Brasile, con un impatto più pronunciato sulle famiglie a basso reddito.
I dati dell’Istituto di Ricerche Economiche Applicate (Ipea), diffusi questo mese, mostrano che, mentre l’inflazione ha rallentato per i più ricchi, ha raggiunto la soglia del 4,99% nei 12 mesi fino a ottobre per le famiglie con reddito familiare molto basso (meno superiore a R$2.105,99 al mese).
L’indice rappresenta l’incremento maggiore per questo gruppo dal febbraio 2023, quando registrò il 5,86%, all’inizio del governo di Luiz Inácio Lula da Silva (PT). I numeri mostrano anche un cambiamento nel comportamento dell’inflazione: fino a settembre, le famiglie ad alto reddito (superiore a R$ 21.059,92) hanno dovuto affrontare il maggiore aumento dei prezzi, accumulando il 4,72%.
Nel mese di ottobre, tuttavia, l’inflazione per questa fascia è scesa al 4,44%, il più basso tra i sei livelli di reddito rilevati dall’Ipea.
Fattori di impatto
Il rallentamento per i più ricchi è stato determinato dal calo dei prezzi dei biglietti aerei, voce che pesa maggiormente sui bilanci delle famiglie ad alto reddito. Per i consumatori più poveri, l’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari e dell’elettricità continua a esercitare pressione sul costo della vita.
Il cibo, che rappresenta il 25% del bilancio delle famiglie a reddito molto basso, ha un impatto inflazionistico più significativo quando i prezzi aumentano.