Microsoft ha dichiarato di non utilizzare i dati dei clienti dalle sue applicazioni Microsoft 365 per addestrare i suoi modelli di intelligenza artificiale. La dichiarazione è stata fatta in risposta alle voci circolate online nelle ultime settimane secondo cui la società avrebbe chiesto agli utenti di Word ed Excel di rinunciare alla formazione dei suoi sistemi di intelligenza artificiale.
La confusione è nata da un'impostazione sulla privacy in Microsoft Office, che per impostazione predefinita attiva « esperienze connesse opzionali », una funzionalità che consente agli utenti di « cercare immagini online » o « trovare informazioni disponibili sul Web », secondo Microsoft.
Questa opzione non menziona la formazione sull'intelligenza artificiale nella sua spiegazione, il che ha portato a malintesi. Inoltre, un documento pubblicato da Microsoft il 21 ottobre 2024, che elenca diverse “esperienze connesse” in Office che “analizzano i tuoi contenuti”, non è riuscito a chiarire che la formazione AI Large Language Models (LLM) non rientrava nell’ambito.
Nelle app M365, non utilizziamo i dati dei clienti per formare i LLM. Questa impostazione abilita solo le funzionalità che richiedono l'accesso a Internet come la creazione condivisa di un documento. https://t.co/o9DGn9QnHb
— Microsoft 365 (@Microsoft365) 25 novembre 2024
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Microsoft ha parlato apertamente per chiarire i malintesi (Immagine: Ian Dewar Photography/Shutterstock)
Microsoft ha utilizzato i social media per smentire le voci
- In risposta sui social media, l'account Microsoft 365 su X ha chiarito: “Nelle app M365, non utilizziamo i dati dei clienti per formare gli LLM;
- Questa impostazione abilita solo le funzionalità che richiedono l'accesso a Internet, come la creazione condivisa di un documento”;
- Anche Frank Shaw, responsabile delle comunicazioni di Microsoft, si è espresso su Bluesky per negare le accuse.
Il caso ricorda un incidente simile che ha coinvolto Adobe all’inizio di quest’anno, quando i termini di servizio dell’azienda sono stati interpretati erroneamente, creando la falsa impressione che stesse addestrando l’intelligenza artificiale generativa sul lavoro dei suoi utenti. Adobe ha rapidamente rivisto i suoi termini per chiarire la situazione.
Questi episodi riflettono le crescenti preoccupazioni degli utenti nei confronti delle aziende tecnologiche che utilizzano i loro dati personali per addestrare modelli di intelligenza artificiale senza il loro esplicito consenso.
Le preoccupazioni sono valide, soprattutto considerando che aziende come Meta, X e Google impostano automaticamente i propri utenti per la formazione sull’intelligenza artificiale, raccogliendo grandi volumi di contenuti online a questo scopo.
Gli utenti di programmi come Word ed Excel erano preoccupati che i loro documenti venissero utilizzati per addestrare l'intelligenza artificiale (Immagine: IB Photography/Shutterstock)
Il post in cui Microsoft nega di utilizzare documenti Office creati dagli utenti per addestrare l'intelligenza artificiale è apparso per la prima volta su Olhar Digital.