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L’Australia vieta l’uso dei social network ai minori di 16 anni

Questo giovedì (28), il Parlamento australiano ha approvato una legge storica che vieta ai minori di 16 anni di accedere ai social network. Lo scopo della legge è proteggere la salute mentale dei giovani nell’ambiente digitale, nonostante l’opposizione delle aziende tecnologiche, che considerano le nuove regole irrealizzabili.

La legge entrerà in vigore tra 12 mesi, dando alle piattaforme di social media il tempo di adeguarsi ai nuovi requisiti. Tra gli obblighi, le aziende devono adottare “misure ragionevoli” per impedire ai minori di creare account, essendo responsabili della supervisione. Tuttavia, i bambini che non rispetteranno la misura e i loro genitori non verranno puniti: la responsabilità ricadrà esclusivamente sulle piattaforme.

Le conseguenze in caso di mancato rispetto della nuova legge si applicano interamente alle piattaforme, senza conseguenze per bambini, adolescenti o i loro genitori (Immagine: AYO Production / Shutterstock.com)

Dichiarazione del primo ministro australiano sul divieto dei social media per i minori di 16 anni

  • Il primo ministro australiano Anthony Albanese ha sottolineato l'importanza della misura, affermando che il governo vuole garantire ai bambini australiani un'infanzia sana.
  • « Sappiamo che alcuni ragazzi cercheranno di infrangere le regole, ma stiamo inviando un messaggio chiaro ai social media: ripulite le vostre piattaforme », ha detto Albanese.
  • La nuova legislazione si applica ai popolari social network come Facebook, Instagram, Snapchat e TikTok, come confermato dallo stesso Primo Ministro.
  • Tuttavia, piattaforme come YouTube e app di messaggistica come WhatsApp sono esentate da questa restrizione.

Il primo ministro australiano Anthony Albanese (Immagine: Juergen Nowak / Shutterstock.com)

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Multe e critiche alle aziende tecnologiche

Sebbene la legislazione non definisca esattamente come le aziende tecnologiche debbano implementare i controlli sull’età, dovranno affrontare multe fino a 50 milioni di dollari australiani (circa 32,4 milioni di dollari) se non si conformano ai nuovi standard. L'obbligo di verificare l'identità con documenti ufficiali, come i documenti d'identità, non fa parte della legislazione.

Uno studio di YouGov, pubblicato martedì, ha rivelato che il 77% degli australiani sostiene la nuova misura. La proposta di limitare l’età sui social network viene discussa anche in altri paesi, come la Norvegia e gli Stati Uniti, dove, in stati come la Florida, ci sono sfide legali relative alla questione della libertà di espressione.

D’altro canto, grandi aziende tecnologiche come Meta, società madre di Facebook e Instagram, hanno criticato aspramente la proposta. La società ha considerato la legislazione “incoerente e inefficace” e ha chiesto un ritardo nella sua attuazione, citando l’incertezza riguardo alle “misure ragionevoli” che devono essere adottate dalle piattaforme.

Anche Elon Musk, proprietario di X (ex Twitter), ha criticato la legge, sostenendo che potrebbe essere un modo mascherato per controllare l'accesso a Internet per tutti gli australiani.

Il post L'Australia vieta l'uso dei social network ai minori di 16 anni è apparso per la prima volta su Olhar Digital.

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