Roma – Vanno avanti le indagini per ricostruire il femminicidio della poliziotta a Roma, nel palazzo alla periferia est della Capitale, a Torraccia, vicino a San Basilio. Un uomo a volto coperto, che si è rivelato essere poi un collega della vittima, è entrato nell’edificio, si è appostato vicino all’ingresso e ha sparato contro la donna, uccidendola e togliendosi la vita qualche minuto più tardi a meno di 200 metri di distanza. La vittima è Pierpaola Romano, ispettore superiore di 58 anni all’Ispettorato della Camera dei deputati; l’assassino è Massimiliano Carpineti di 48, assistente capo coordinatore, in servizio nello stesso ufficio. Dalle prime ricostruzioni, fino a qualche giorno prima avevano avuto una relazione sentimentale, poi lei gli aveva comunicato la sua intenzione di interromperla, anche perché doveva affrontare un grave problema di salute.
Tre i colpi sparati con la sua pistola di servizio: due all’addome, l’ultimo alla nuca, non si esclude dopo averla fatta inginocchiare. Sono stati altri poliziotti a scoprire, circa mezz’ora più tardi, il corpo di Carpineti riverso sul posto di guida di un’utilitaria Chevrolet bianca con la quale si era allontanato per fermarsi due traverse più in là e suicidarsi. Gli inquirenti hanno subito acquisito i telefonini dei due poliziotti. Fra le ipotesi c’è quella che la donna avesse segnalato di recente, forse a qualche collega, di essere preoccupata per l’atteggiamento di Carpineti. Lei si era riavvicinata al marito, visto anche il momento delicato per la propria salute, mentre lui ha progettato il femminicidio.