Quattro invasori del Congresso Nazionale dell’8 gennaio sono stati identificati per aver accesso al Wi-Fi gratuito presso la sede. Per questo, avevano bisogno di registrare nome e CPF.
Le prove prodotte dagli stessi invasori sono state inviate alla Camera dei Deputati per il CPI l’8 gennaio, che ha ripreso le attività quella settimana.
Come riportato dal quotidiano O Globo, la Polizia Legislativa ha aperto il procedimento numero 237581 per raccogliere “registri dei tentativi di connessione e delle connessioni effettuate alla rete wireless” il giorno dell’attentato. In questo modo è stato possibile identificare gli invasori.
Per saperne di più:
Degli intrusi individuati accedendo alla rete wireless, due sono già stati arrestati e sono sotto sorveglianza con cavigliera elettronica. Le altre due persone non sono nell’elenco dei sospetti detenuti rilasciati dal Segretariato dell’Amministrazione Penitenziaria del Distretto Federale.
È necessario pre-registrarsi, informando principalmente dati come CPF, nome e numero di telefono. Analizzando questi log, è emerso che effettivamente quattro collegamenti sono stati effettuati da persone non autorizzate ad accedere alla Casa l’8 gennaio 2023 con la rete wireless.
Lettera consegnata alla Camera dei Deputati.
Oltre alle connessioni Wi-Fi, la polizia federale sta identificando gli invasori utilizzando i filmati delle telecamere di sicurezza e l’analisi del materiale genetico. La perizia viene effettuata con materiale lasciato in loco, come bottiglie, mozziconi di sigaretta, capi di abbigliamento e altri oggetti che sono stati lasciati negli edifici del Palazzo Planalto, del Congresso e del Tribunale Federale.
Con informazioni da O Globo.
Hai visto i nuovi video su Youtube del look digitale? Iscriviti al canale!