Il presidente Luiz Inácio Lula da Silva (PT) ha approvato la legge che autorizza la pratica dell’ozono terapia in tutto il Brasile. La tecnica, d’ora in poi, può essere eseguita da operatori sanitari come trattamento complementare.
La decisione è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione questo lunedì 07. Il tema è diventato oggetto di manifestazioni pubbliche da parte di organizzazioni mediche che, ancor prima dell’avallo di Lula, chiedevano già al presidente di porre il veto alla proposta.
Una delle opposizioni è arrivata dall’Associazione medica brasiliana (AMB), che ha sottolineato la mancanza di prove scientifiche sui benefici dell’ozono terapia. Un’altra entità che ha messo in dubbio il metodo è stata l’Accademia Nazionale di Medicina (ANM), che ha confermato le affermazioni dell’AMB.
L’approvazione della legge da parte di Lula cambia quanto stabilito dalle norme attuali. Nel 2018 il Consiglio Federale di Medicina (CFM) ha emanato una delibera, tuttora in vigore, che vieta ai medici di eseguire la tecnica, ritenendo che la procedura sia ancora una fattispecie di “carattere sperimentale” e, di conseguenza, dovrebbe essere limitata all’uso negli studi clinici.
Lula ha contraddetto le autorità mediche. Ora, con la nuova normativa, i professionisti hanno ora la garanzia costituzionale per svolgere la procedura.
Secondo la legge, la terapia deve essere effettuata su base complementare, osservando le seguenti condizioni:
I) essere effettuato da un professionista sanitario con un livello di istruzione superiore iscritto nel proprio consiglio di sorveglianza professionale;
II) essere applicato mediante apparecchiature medicali per la produzione di ozono debitamente regolamentate dall’Anvisa (Agenzia Nazionale di Sorveglianza Sanitaria) o ente che lo sostituisce.
La tecnica terapeutica autorizzata prevede l’utilizzo dell’applicazione di una miscela di gas di ossigeno e ozono mediante iniezione o sonda, allo scopo di promuovere un’azione analgesica e antinfiammatoria.