C’è la produzione agricola: nei prossimi 30 anni bisognerà sfamare 10 miliardi di persone, il 30% in più rispetto a oggi, secondo le stime dell’ONU. La questione è come garantire la sicurezza alimentare nel mondo e, allo stesso tempo, preservare l’ambiente. La risposta potrebbe risiedere in soluzioni come il recupero dei pascoli degradati, che possano essere convertiti in agricoltura.
Il degrado del suolo è più comune di quanto si pensi e di solito si verifica a causa di fattori quali una gestione inadeguata del suolo, un eccesso di piante infestanti e un aumento dell’area priva di copertura vegetale, che può causare erosione e perdita di nutrienti.
La buona notizia è che innovazioni come lo sviluppo di nuovi semi, adatti a vari tipi di terreno, oltre ai progressi tecnologici nelle macchine agricole e nelle tecniche come la semina diretta (in cui i semi vengono piantati in un terreno indisturbato e i resti di vegetazione provenienti da la superficie viene mantenuta) hanno facilitato la conversione dei pascoli all’agricoltura.
Per capire meglio l’argomento abbiamo accolto la nostra editorialista Carla Aranha. Ha spiegato cos’è questa tecnologia e come funziona.
Questa tecnologia, infatti, non è altro che la generazione di energia solare o fotovoltaica, come viene anche chiamata. Funziona installando pannelli solari sulle proprietà rurali con l’obiettivo di generare elettricità. Questi sistemi, come hai mostrato molto bene nella relazione, hanno delle caratteristiche molto interessanti, per cui i pannelli possono essere flessibili, così come lo sono le strutture che sostengono questi pannelli.
Carla Aranha
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Il post Intervista: la tecnologia può essere un’alleata della produzione sostenibile in agricoltura è apparso per la prima volta su Olhar Digital.