Egitto, Qatar e Stati Uniti svolgono il ruolo di mediatori
I difficili negoziati indiretti tra Hamas e Israele sono ripresi domenica al Cairo, con la mediazione di Stati Uniti d'AmericaEgitto e Qatar, nel tentativo di raggiungere una nuova tregua nel Banda che porterà anche al rilascio di circa 130 ostaggi a Gaza.
Nel quadro dei lavori diplomatici in corso per fermare l’operazione annunciata da Israele a Rafah, nel sud della Striscia, sembra essere confermata lunedì la missione di una delegazione israeliana di alto livello a Washington, come richiesto dal Il presidente Joe Bidenper fare il punto della situazione.
Hamas ha ricordato che non ci sarà alcun accordo con Israele se quest'ultimo non ritirerà l'esercito. Poi, a nome delle fazioni palestinesi della Striscia, ha definito una “trappola” la proposta, attribuita a Israele, di istituire una forza militare multinazionale con truppe provenienti dai paesi arabi per la sicurezza nella Striscia e la scorta dei convogli umanitari.
Secondo Hamas è “un inganno da parte dei sionisti per attirare alcuni paesi arabi a servire i loro piani e progetti dopo il loro grande fallimento sul campo“. Il quotidiano Haaretz ha poi riferito dell'intenzione di Israele di creare una zona cuscinetto al confine con Gaza che potrebbe occupare circa il 16% della Striscia.
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Hamas ha inoltre “condannato fermamente” la decisione dell'amministrazione Biden di dare il via libera al trasferimento di migliaia di bombe e aerei da combattimento all'esercito israeliano, come riportato pochi giorni fa dal Washington Post.