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Diversi i morti nelle proteste per i risultati elettorali in Venezuela

Diversi i morti nelle proteste per i risultati elettorali in VenezuelaDiversi i morti nelle proteste per i risultati elettorali in Venezuela
Diversi i morti nelle proteste per i risultati elettorali in Venezuela

La rielezione di Maduro scatena un'ondata di violenza nelle strade

In Venezuela, le recenti elezioni presidenziali che hanno proclamato vincitore Nicolás Maduro con il 51,2% dei voti hanno generato un’ondata di proteste e violenze in diverse località del Paese. L'organizzazione Penal Forum ha confermato la morte di un uomo durante le manifestazioni, anche se si ipotizza che il numero delle vittime potrebbe essere più elevato, con cifre non ufficiali pari ad almeno sette morti.

Dopo l'annuncio dei risultati elettorali, che l'opposizione considera fraudolenti, le strade del Venezuela si sono riempite di manifestanti che hanno espresso il loro rifiuto e il loro malcontento. Le proteste, iniziate pacificamente, hanno portato a violenti scontri con le forze di sicurezza. A Caracas centinaia di motociclisti si sono mobilitati lungo le principali vie, scandendo slogan in sostegno di Edmundo González Urrutia, il candidato dell'opposizione che secondo loro ha ottenuto la vera maggioranza dei voti.

L'opposizione assicura che il proprio conteggio, basato sul 73% dei verbali raccolti, assegna una clamorosa vittoria a González Urrutia con 6,2 milioni di voti contro i 2,7 milioni di Maduro. Hanno pubblicato questi documenti su un sito web in modo che possano essere verificati dal pubblico. La controversia su questi risultati ha portato i manifestanti a costruire barricate e ad abbattere statue di personaggi chavisti, tra cui almeno quattro statue di Hugo Chávez.

Nello stato di Yaracuy è stata confermata la morte di un uomo durante le proteste, mentre al Foro Penal si parla di almeno due morti. Immagini non verificate sui social network suggeriscono che il bilancio delle vittime potrebbe farlo

essere ancora maggiore. Inoltre, sono stati segnalati 46 arresti, di cui Barinas e Anzoátegui sono le regioni con il maggior numero di arresti. La maggior parte dei detenuti sono accusati di essere “criminali” e “terroristi” dal governo Maduro, che accusa anche gli Stati Uniti di incitamento alla violenza.

La comunità internazionale ha reagito con preoccupazione. Mentre paesi come Russia, Cina e Iran si sono congratulati con Maduro, nazioni come Uruguay, Argentina e Perù hanno espresso seri dubbi sulla trasparenza del processo elettorale e hanno chiesto una revisione approfondita dei risultati. In risposta, Maduro ha ordinato il ritiro dei rappresentanti diplomatici da questi paesi e ha temporaneamente sospeso i voli commerciali verso Panama e la Repubblica Dominicana.

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La situazione in Venezuela resta tesa e instabile, con una popolazione divisa e una comunità internazionale che segue attentamente lo sviluppo degli eventi.

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