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Gli Stati Uniti sono vicini all’implementazione dei primi missili ipersonici nel proprio arsenale militare. Con la capacità di raggiungere una velocità più di cinque volte quella del suono, queste armi sono in grado di passare attraverso i sistemi di difesa aerea convenzionali.
Primo test su un campo di battaglia
- Negli ultimi anni, gli Stati Uniti sono rimasti indietro rispetto a paesi come la Russia, che già utilizza missili ipersonici nella guerra contro l’Ucraina.
- Uno dei motivi di questo ritardo è il fatto che gli americani intendono sviluppare un sistema più moderno di quelli già utilizzati nel mondo.
- E questo è sempre più vicino a diventare realtà.
- Alla fine di giugno di quest’anno, l’esercito degli Stati Uniti ha effettuato il primo test dei missili su un campo di battaglia.
Missile ipersonico Dark Eagle (Immagine: riproduzione/US Army)
Per saperne di più
Il missile può colpire bersagli a distanze fino a 3.000 km
Secondo gli Stati Uniti, l’arma Dark Eagle può integrarsi con le forze di comando congiunte in tempo reale. Durante le manovre, il missile ha dimostrato di poter “parlare” con altre unità combattenti e con sistemi di comando e controllo per lunghi periodi di tempo.
Il Dark Eagle è un missile ipersonico superficie-superficie a medio raggio sviluppato per l'esercito americano da Lockheed Martin e Northrop Grumman. La sua missione principale è eliminare obiettivi a distanze fino a 3.000 km.
Il missile può essere utilizzato nelle batterie delle forze armate statunitensi (Immagine: riproduzione/US Army)
Il sistema è costituito da un lanciatore mobile con due cartucce, ciascuna contenente un propellente per razzi e un Common-Hypersonic Glide Body (C-HGB) in un cono. Il razzo spinge il corpo planante ad alta quota, da dove plana sotto controllo verso il suo bersaglio, raggiungendo una velocità massima di Mach 17, circa 21mila chilometri orari.
Una volta pienamente operativo, l'esercito vuole schierare il Dark Eagle in una batteria da otto missili contenente quattro camion e rimorchi M983 con due missili ciascuno in contenitori di lancio, insieme a un veicolo di comando. Non c’è ancora alcuna previsione che ciò accada.