Torino – I 200 anni dell’Egizio di Torino coincidono anche con i dieci anni di direzione di Christian Greco.
Come è cambiato il museo?
«Quando feci il concorso, nella lettera di presentazione scrissi che la cosa più importante era continuare a coltivare quello che Pascoli chiamava “il fanciullino”, l’“entusiasmòs” di Aristotele: lo stupirsi di fronte ai reperti che abbiamo. E ancora oggi non mi rendo conto di essere il direttore. Ricordo la telefonata che mi fece Evelina Christillin il 21 febbraio del 2014 in cui mi si ruppe la voce in gola per l’emozione di poter tornare in Italia. Siamo riusciti ad assumere colleghi. E oggi il Museo ha un milione di visitatori. Siamo una Fondazione di diritto privato, non abbiamo contributi pubblici. Abbiamo fatto tutto con le nostre forze».
Christian Greco è nato nel 1975 a Vicenza, ed è figlio di un ragusano e di una ragusana che a Scicli -a Cava d’Aliga segnatamente- avevano la casa della villeggiatura.