Una fotografia catturata dagli astronauti mostra un impressionante cratere da impatto nel deserto del Sahara, a forma di occhio umano. Circondata da dune di sabbia migratorie, la struttura, situata nel sud-est del Sahara, nel Ciad settentrionale, è conosciuta come Aorounga e conserva tracce di un impatto catastrofico avvenuto milioni di anni fa.
La struttura ha un diametro di 12,6 km ed è composta da due anelli che formano il suo aspetto « occhio »: un anello interno con un tumulo centrale che ricorda una pupilla e un anello esterno che ricorda una palpebra. Queste formazioni si elevano fino a 100 metri sopra il terreno circostante, sebbene siano state consumate dall'erosione nel corso del tempo.
Secondo gli esperti del Lunar and Planetary Institute, il cratere è stato creato circa 345 milioni di anni fa, forse da una meteora di 600 metri di diametro, capace di provocare devastazioni su larga scala e persino cambiamenti climatici globali.
La struttura di Aorounga è circondata da creste scure, conosciute come yardang, che coprono questa parte del Sahara. (Immagine: ESA/NASA)
Impatto e fenomeni geologici associati al cratere a forma di occhio nel Sahara
- Oltre alla sua struttura principale, Aorounga presenta linee scure sui suoi anelli, note come yardang.
- Gli Yardang sono enormi creste che possono raggiungere i 30 metri di altezza e si estendono per decine di chilometri attorno al cratere.
- Queste formazioni sono state scolpite dai venti costanti della regione, contribuendo al paesaggio unico del sito.
- La ricerca condotta utilizzando immagini radar alla fine degli anni '90 indica che Aorounga potrebbe far parte di una catena di crateri.
- Secondo la Planetary Society, nelle vicinanze sono stati identificati almeno due crateri più piccoli, forse formati da frammenti della meteora originale.
Per saperne di più:
Dune migratorie nel Sahara
Intorno al cratere si trovano le barchan, ovvero dune “a forma di mezzaluna” che si muovono costantemente sotto l'azione dei venti. Le osservazioni tra il 2003 e il 2013 hanno rivelato che cinque di queste dune si sono spostate tra i 275 e i 405 metri durante questo periodo. È interessante notare che le dune più piccole, che tendono a muoversi più velocemente, sono risultate le più mobili, in linea con il comportamento già noto di questi fenomeni.
Immagini comparative del deserto centrale del Sahara, scattate dalla Stazione Spaziale Internazionale nel 2013 e da Google Earth nel 2003, rivelano il movimento delle dune di sabbia nell’arco di un decennio. Le dune barchan a forma di corno si sono spostate di centinaia di metri a causa dei venti dominanti, mentre le dune più piccole si sono spostate più rapidamente. (Immagine: Programma NASA/ISS)
Il monitoraggio di queste dune, effettuato con immagini satellitari, aiuta gli scienziati a comprenderne meglio le dinamiche. Questa conoscenza può essere utilizzata per prevedere i movimenti della sabbia, minimizzando gli impatti come il blocco delle strade o l’interramento di aree agricole.