Un vulcano situato a 30 km dalla capitale dell'Islanda, Reykjavik, ha eruttato mercoledì notte (20). Il traffico aereo funziona normalmente e non ci sono pericoli per le persone, poiché gli effetti dell'eruzione sono localizzati e hanno costretto solo alla chiusura di alcuni tratti autostradali, secondo il governo locale.
L'attività eruttiva è iniziata alle 23:14 (ora locale) vicino al cratere Sundhnúksgígar e ha già raggiunto il picco. Per ora, secondo l'ufficio meteorologico islandese, non ci sono indicazioni che la fessura si allargherà. Si stima che la lunghezza dell'eruzione sia di circa 3 km.
Questa è la settima attività vulcanica dal dicembre 2023, significativamente più piccola dell'ultima, iniziata il 22 agosto. La velocità stimata del flusso di lava è di circa 1.300 m³/s, rispetto ai circa 2.500 m³/s durante l'eruzione di agosto.
Un anno fa, il fenomeno verificatosi nella stessa penisola causò lo sfollamento di quasi quattromila abitanti del villaggio di pescatori di Grindavik. La regione rimane deserta a causa della minaccia vulcanica.
Per saperne di più:
Il Paese dice che è preparato per i vulcani
L’Islanda non è estranea all’attività sismica e vulcanica e le autorità e il pubblico sono preparati per tali eventi. Negli ultimi anni, la penisola di Reykjanes ha assistito ad un aumento di tali fenomeni, tra cui dieci eruzioni vulcaniche.
« Il paese vanta alcuni dei protocolli di preparazione vulcanica più sofisticati al mondo per proteggere le persone e le infrastrutture, e i geoscienziati islandesi hanno una vasta esperienza nella gestione dell'attività vulcanica », si legge nell'avvertimento emesso dal governo.
Con circa 400.000 abitanti, l'Islanda si trova su una faglia tra le placche tettoniche eurasiatica e nordamericana. I vulcani sono rimasti dormienti per 800 anni e si sono riattivati nel 2021: la tendenza è che le eruzioni siano sempre più frequenti.