L’appello è stato presentato dal deputato del partito al potere, José Brito.
Ieri la Corte Suprema di Giustizia (TSJ) del Venezuela ha sospeso “tutti gli effetti” delle primarie dell’opposizione che si sono svolte domenica scorsa, 22 ottobre, dove è stata eletta la rappresentante del partito Vente Venezuela, María Corina Machado. La più alta corte del paese, accusata dall’opposizione di agire a favore del governo, ha ammesso il ricorso presentato dal deputato del partito al governo José Brito.
Il rappresentante dell’Assemblea nazionale, che non fa parte delle organizzazioni politiche che hanno partecipato alle elezioni dell’opposizione, ha chiesto una revisione del processo interno perché ritiene che ci siano delle irregolarità e che sarebbe stata una grande truffa, anche se lo ha fatto non offrire prove al riguardo.
Il TSJ ha chiesto alla commissione organizzatrice delle elezioni di consegnare il verbale di accettazione della candidatura dei candidati squalificati dal Comptroller’s Office, come nel caso di Machado, a cui è stato vietato di ricoprire una carica eletta dal popolo fino al 2030.
Ha inoltre richiesto il verbale dell’evento del 22 ottobre, compresi i verbali della costituzione dei seggi elettorali, i quaderni elettorali, le schede elettorali e i verbali dei conteggi, tra gli altri. La commissione dispone di tre giorni per presentare una relazione.
HA ROTTO L’ACCORDO
La decisione del tribunale arriva nonostante l’accordo firmato pochi giorni fa tra il governo e l’opposizione, che prevedeva, tra le altre garanzie elettorali, l’autorizzazione di tutti i candidati alla presidenza, purché soddisfino i requisiti stabiliti dalla legge.
Questo accordo ha portato gli Stati Uniti a revocare alcune delle sanzioni imposte al governo venezuelano, in seguito alla vittoria di Maduro nelle elezioni del 2018. Elezioni che l’opposizione, il Nord America e buona parte della comunità internazionale hanno definito fraudolente per non aver rispettato le garanzie. .
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