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La visione a infrarossi del telescopio James Webb rivela lo scheletro della galassia a spirale

Per più di due anni, l'Universo ha rivelato i suoi segreti più profondi attraverso le lenti sensibili del James Webb Space Telescope (JWST) della NASA. In una recente incursione astronomica, questo gigante tecnologico ha portato alla luce dettagli precedentemente nascosti di NGC 1559, una galassia a spirale con un pizzico di mistero, isolata in un angolo solitario dello spazio.

Usando la sua potente visione a infrarossi, JWST ha cambiato completamente la comprensione umana di questa galassia. Dove una volta c’erano solo luce stellare e polvere, l’intricato scheletro di NGC 1559 è ora illuminato dal bagliore delle giovani stelle.

La Near Infrared Camera (NIRCam) dell'osservatorio spaziale ha catturato la luce stellare filtrata attraverso la polvere, rivelando ammassi stellari e regioni di formazione stellare. A sua volta, lo strumento del medio infrarosso (MIRI) ha permesso una visione diretta delle nubi di polvere, tracciando la struttura a spirale della galassia.

Immagine infrarossa ottenuta dal telescopio spaziale James Webb della galassia a spirale NGC 1559. Crediti: ESA/Webb/NASA/CSA/A. Leroy, J. Lee e il team PHANGS

James Webb lavora insieme a Hubble per mappare le galassie

Questa non è solo una scoperta della bellezza cosmica: ha un valore scientifico. Nell’ambito del progetto PHANGS (acronimo in inglese per “Physics at High Angular Risoluzione in Near Galaxies”), guidato da un team internazionale di astronomi, lo studio di NGC 1559 mira a comprendere i segreti della formazione, vita e morte delle stelle in galassie di ogni tipo.

Mappando queste galassie attraverso lo spettro elettromagnetico, utilizzando una collaborazione tra potenti osservatori tra cui JWST, Hubble e altri, gli scienziati stanno svelando i misteri del cosmo.

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NGC 1559 è una protagonista solitaria sul vasto palcoscenico dell'Universo. Situato nella costellazione del Reticolo (La Griglia), nell'emisfero australe, non ha vicini galattici stretti. Tuttavia, la sua solitudine non la rende meno intrigante. Negli ultimi decenni è stata teatro di quattro supernove.

Due di queste supernove, SN 2005df e SN 2009ib, hanno svolto un ruolo importante nel determinare la distanza di NGC 1559, fornendo indizi fondamentali sull’espansione dell’Universo. Queste scoperte sono state rese possibili dal lavoro instancabile di astronomi professionisti e dilettanti di tutto il mondo, che hanno utilizzato attente osservazioni e analisi meticolose per comprendere gli eventi.

SN 2005df era una supernova di tipo Ia nella galassia spirale barrata NGC 1559, che si trova nella costellazione del Reticolo. Credito: ESO

Inoltre, NGC 1559 nasconde altri misteri intriganti. I dati dell’Osservatorio a raggi X Chandra della NASA hanno rivelato la presenza di otto sorgenti di raggi X ultraluminosi (ULX) all’interno della galassia. Questi fenomeni enigmatici sfidano le spiegazioni convenzionali e suggeriscono la presenza di oggetti compatti come buchi neri e stelle di neutroni.

Tra queste affascinanti scoperte spicca l’ULX noto come X-24, la cui emissione di raggi X varia secondo uno schema peculiare. Si sospetta che questa variazione sia collegata all'orbita di un oggetto, forse una stella, attorno a un buco nero, fornendo una visione senza precedenti di un sistema binario compatto.

Insomma, NGC 1559 è molto più di una semplice galassia. È un tesoro cosmico pieno di segreti che aspettano di essere decifrati. Grazie al potere di James Webb e al lavoro dedicato degli astronomi, stiamo gradualmente imparando di più sull'immensità dell'Universo.

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