I primi dati relativi alla partecipazione alle elezioni legislative francesi di questa domenica indicano un'astensione inferiore a quella degli ultimi decenni.
A mezzogiorno, ora di Parigi, il 25% degli elettori francesi aveva già votato. Si tratta della partecipazione più alta registrata negli ultimi decenni. Due anni fa aveva votato solo il 18,43% dell’elettorato e nelle elezioni del 2017 il 19,24%, secondo i dati del Ministero degli Interni.
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L'ultima volta che si è registrata una partecipazione simile in questo periodo è stato al primo turno del 1997, un'altra elezione anticipata, con un'affluenza alle urne del 22,74%. Quell’anno l’affluenza totale alle urne fu del 67,9%, l’ultima volta che l’elettorato francese si presentò in massa.
I sondaggi sulle intenzioni di voto prevedono che la partecipazione alle elezioni di questa domenica potrebbe avvicinarsi a quella registrata nel 1997, oscillando tra il 64% e il 66%, circa due terzi dei 49 milioni di elettori francesi.
Il grande interesse popolare per le elezioni è dovuto all’avanzata della destra nazionalista in Francia, che ha le migliori possibilità di governare il Paese. Il partito del Raggruppamento Nazionale (RN, ex Fronte Nazionale), ha ricevuto il maggior numero di voti alle elezioni francesi per il Parlamento Europeo, tenutesi il 9 giugno.
A causa di questa situazione, il presidente francese Emmanuel Macron ha anticipato le elezioni per l’Assemblea nazionale. Dopo il primo turno questa domenica, il secondo turno si terrà il 7 luglio.
In mattinata hanno votato i leader del partito RN, Marine Le Pen, già candidata alla presidenza del Paese, e Jordan Bardella, indicato dai sondaggi come il favorito per essere il prossimo primo ministro francese.
Hanno votato anche Manuel Bombard, coordinatore del partito di sinistra France Unsubmissa (LFI), l'attuale primo ministro Gabriel Attal e l'ex presidente socialista François Hollande, candidato a deputato alla Corrèze. Alle urne era presente anche il presidente Macron, accompagnato dalla moglie Brigitte.