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Le grandi tecnologie potrebbero dover pagare per i contenuti delle notizie negli Stati Uniti

L’Assemblea della California (USA) ha approvato, questo venerdì (02), un disegno di legge che obbliga le aziende tecnologiche a pagare per pubblicare contenuti giornalistici sulle rispettive piattaforme.

Per chi ha fretta:

  • L’Assemblea della California (USA) ha approvato, questo venerdì (02), un disegno di legge che prevede che le grandi tecnologie (Meta, Google, Microsoft, ecc.) paghino per accedere ai contenuti giornalistici;
  • Tale accesso comprende: acquisizione, tracciamento e indicizzazione dei contenuti giornalistici da parte delle piattaforme;
  • In Assemblea la proposta ha avuto 46 voti favorevoli e sei contrari;
  • Il prossimo passo per il disegno di legge è passare l’esame al Senato dello stato.

Il prossimo passo per la proposta, che ha avuto 46 voti a favore e sei contrari in assemblea, è passare all’esame del Senato statale.

Per saperne di più:

Proposta per i big tech

(Immagine: Robert Cianflone/Getty Images)

Il progetto per la Preservation of Journalism Law prevede che i big tech – ad esempio Meta, Google e Microsoft – trasferiscano una percentuale dei loro introiti pubblicitari per accedere ai contenuti prodotti dai veicoli del giornalismo digitale.

Questo accesso include: acquisizione, tracciamento e indicizzazione di contenuti giornalistici da parte delle piattaforme. Il progetto propone che il 70% del valore ottenuto con la norma sia destinato ai giornalisti assunti dai mezzi stampa.

L’organizzazione News/Media Alliance, che rappresenta quasi 2.000 testate giornalistiche negli Stati Uniti, ha affermato che l’approvazione del disegno di legge all’Assemblea della California è « un’azione decisiva e diretta per salvare il giornalismo ».

Siamo estremamente incoraggiati a vedere questo progresso a livello statale, il che dimostra che gli americani comprendono l’importanza e il valore del giornalismo nel mantenere le nostre comunità al sicuro e informate e nel ritenere responsabili coloro che detengono il potere.

Danielle Coffey, presidente da News/Media Alliance

Riferimenti

(Immagine: Riproduzione/Università del Texas)

Il progetto della California segue il modello dell’Australia, il primo paese a costringere i social network a pagare per la fruizione di contenuti giornalistici. All’inizio, la legge australiana ha attirato la resistenza di Facebook e Google. Ma entrambi hanno raggiunto accordi con i media.

In Brasile la Fake News PL prevede anche delle piattaforme a pagamento per visualizzare quanto pubblicato dalle società giornalistiche. Il disegno di legge attende il voto alla Camera, che, secondo il presidente della Camera, Arthur Lira (PP-AL), non ha scadenza per la votazione.

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