L’impennata del dollaro questo venerdì (1°) sopra i 5,80 R$ rappresenta il massimo massimo nominale dall’inizio della pandemia in Brasile, nel maggio 2020, creando uno scenario che molti stanno già paragonando a una nuova “pandemia economica” secondo il PT governo.
La valuta nordamericana ha messo a segno un rialzo dello 0,77%, registrando il livello nominale più alto dal 15 maggio 2020, quando chiuse a 5,84 R$.
L'apprezzamento del dollaro riflette le crescenti preoccupazioni del mercato riguardo alla situazione fiscale del paese. Senza una pandemia o conflitti esterni che abbiano un impatto diretto, il tasso di cambio sembra indicare che la crisi proviene dall’interno. Lo scenario tende a esercitare una pressione ancora maggiore sull'inflazione nei prossimi mesi, prevedendo un aumento del prezzo dei prodotti importati e un aumento dei costi che colpiranno il consumatore brasiliano.
L'aumento continuo si è verificato già durante tutto ottobre, con un aumento cumulato del 6,13% nel mese e del 19,12% nell'anno. Il dollaro ha raggiunto il suo record storico di 5,90 R$ nel maggio 2020, durante i picchi della crisi del Covid-19. Ora, l’aumento vertiginoso avviene in un contesto di incertezza sul pacchetto di tagli alla spesa che il governo Lula non ha ancora presentato.
Il Ministro delle Finanze, Fernando Haddad, in un recente evento, ha minimizzato le accuse, trattandole come una “forza sciocca”. Tuttavia, le aspettative di una risposta concreta sono state deluse quando Haddad ha annunciato un viaggio in Europa la prossima settimana, rinviando ogni possibile annuncio di misure all’11 novembre. Il rinvio ha generato un'ondata di insoddisfazione tra gli investitori, che si aspettavano azioni decise dopo il secondo turno delle elezioni comunali.