Tutto su Intelligenza artificiale
Con l’avanzamento e il perfezionamento dell’Intelligenza Artificiale (AI), si allarga il dibattito su come questa tecnologia, sempre più presente nella nostra vita quotidiana, possa influenzare l’evoluzione umana.
In un articolo che sarà pubblicato nell'edizione di dicembre della rivista scientifica La revisione trimestrale di biologiail biologo evoluzionista Rob Brooks, dell'Università di Chicago (USA), analizza le possibili implicazioni evolutive delle interazioni tra uomo e intelligenza artificiale.
Cosa leggerai qui:
- Un nuovo studio esplora come l’interazione tra esseri umani e intelligenza artificiale potrebbe avere un impatto sull’evoluzione umana;
- Queste connessioni vengono paragonate alle relazioni viste in natura, come predatori e prede o ospiti e parassiti, che influenzano il comportamento e la fisiologia;
- La ricerca afferma che l’intelligenza artificiale può accelerare le tendenze evolutive come la riduzione delle dimensioni del cervello e i cambiamenti nei tratti della personalità.
Intelligenza Artificiale: predatore o parassita dell'uomo?
Il ricercatore suggerisce che queste interazioni possano essere comprese sulla base delle relazioni biotiche osservate in natura, come quelle che si verificano tra predatori e prede o ospiti e parassiti.
Questo parallelo aiuta a esplorare come le tecnologie intelligenti possono influenzare i modelli comportamentali e fisiologici delle persone.
Nell’articolo, Brooks affronta anche il modo in cui l’intelligenza artificiale influisce su aree fondamentali della vita umana, come le relazioni personali, le amicizie virtuali e i sistemi di giustizia penale. Strumenti come le app di appuntamenti, ad esempio, possono cambiare le dinamiche della scelta del partner, influenzando il comportamento e i modelli riproduttivi.
Per saperne di più:
Il cervello si restringe e la dipendenza tecnologica cresce
Secondo la ricerca, l’interazione uomo-intelligenza artificiale può accelerare le tendenze evolutive esistenti, come la riduzione delle dimensioni del cervello, i cambiamenti nei tratti della personalità e una maggiore propensione ai disturbi dell’umore. Questi effetti sarebbero legati alla maggiore dipendenza tecnologica e al modo in cui l’attenzione e le relazioni sociali sono modellate dagli algoritmi.
Lo studio esplora anche la possibilità che l’intelligenza artificiale influenzi la costruzione dell’intimità e della competizione per i partner, elementi che storicamente hanno svolto un ruolo cruciale nell’evoluzione del comportamento sociale umano.
Sebbene i cambiamenti possano sembrare impercettibili, Brooks sostiene che i loro effetti cumulativi possono influenzare le frequenze genetiche e i modelli di ereditarietà nel tempo.
L'autore evidenzia che gli effetti immediati di queste interazioni sulla vita e sul benessere sono più evidenti delle loro conseguenze evolutive. Sottolinea inoltre la difficoltà di prevedere la direzione dell'evoluzione umana in un mondo sottoposto a rapidi cambiamenti tecnologici.
“L’evoluzione è imprevedibile anche in condizioni controllate, tanto più in uno scenario plasmato dall’intelligenza artificiale”, conclude Brooks, rafforzando la complessità di anticipare gli sviluppi di questa nuova era.