La missione ADRAS-J, guidata dalla società Astroscale, ha compiuto un passo significativo nella lotta contro i detriti spaziali. Recentemente, la navicella spaziale ha scattato foto dettagliate di un pezzo di: uno stadio missilistico lungo 11 metri che è in orbita da 15 anni.
Catturato a soli 50 metri di distanza, le immagini mostrano che l'oggetto non ha subito danni sostanziali, il che è una buona notizia per la futura missione di rimozione di questi detriti spaziali, prevista per la fine del decennio.
Acronimo in inglese di “Active Debris Removal by Astroscale-Japan”, ADRAS-J valuterà e preparerà il terreno per la rimozione di questo grande pezzo di detriti spaziali. Da febbraio la navicella spaziale sta esaminando l'oggetto. Martedì (30), Astroscale ha pubblicato nuove immagini che mostrano i detriti da diverse angolazioni, illuminati dalla luce solare di varia intensità. Queste immagini sono state catturate durante due operazioni effettuate il 15 e 16 luglio.
Prima analisi ravvicinata di un pezzo di spazzatura spaziale così grande
Secondo la compagnia, la missione ADRAS-J ha raggiunto un’impresa tecnica senza precedenti per un’iniziativa privata: la capacità di eseguire operazioni di volo controllate attorno a grandi detriti spaziali, catturando immagini dettagliate da diverse angolazioni mantenendo una posizione stabile e controllata a breve distanza. Questa è la prima volta che un veicolo spaziale riesce ad avvicinarsi, caratterizzare e indagare in modo sicuro lo stato di un detrito spaziale così grande.
La questione dei detriti spaziali è sempre più preoccupante. Si stima che vi siano circa 40.500 oggetti più grandi di 10 centimetri in orbita attorno alla Terra, oltre a milioni di frammenti più piccoli. Questi oggetti, che viaggiano a velocità molto elevate, rappresentano un rischio immenso per il funzionamento dei satelliti e della Stazione Spaziale Internazionale (ISS). Pertanto, le agenzie spaziali di tutto il mondo sono alla ricerca di soluzioni per rimuovere dall’orbita i detriti più pericolosi.
Astroscale aveva già dimostrato le sue tecnologie per avvicinarsi e catturare detriti spaziali incontrollabili nel 2021, con la missione ELSA-d. Ora l’azienda si prepara a una nuova fase: ad aprile, l’Agenzia giapponese per l’esplorazione aerospaziale (JAXA), che finanzia la missione ADRAS-J, l’ha scelta per guidare una missione per rimuovere lo stadio del razzo utilizzando un braccio robotico.
Per saperne di più:
Le immagini recentemente catturate dal satellite ADRAS-J saranno fondamentali per la preparazione di questa missione innovativa. Astroscale sta già sviluppando il prossimo veicolo spaziale, ADRAS-J2, che utilizzerà i dati e l'esperienza dell'attuale missione per effettuare la fase di rimozione. Durante i sorvoli, è stato confermato che l'adattatore del carico utile del razzo, che verrà afferrato dal braccio robotico, è in buone condizioni, consentendo alla missione di procedere come previsto.
ADRAS-J2, il cui lancio è previsto per il 2027, sarà uno dei primi tentativi al mondo di rimuovere grandi detriti spaziali dall'orbita. Inoltre, Astroscale ha firmato un contratto con OneWeb per rimuovere uno dei suoi satelliti nel 2027 e sta facendo un'offerta per una missione dell'Agenzia spaziale britannica chiamata COSMIC che mira a rimuovere due satelliti britannici dismessi dagli anni '90 utilizzando una tecnologia simile.
Un'altra missione simile è stata sviluppata dall'Agenzia spaziale europea (ESA) in collaborazione con la società svizzera ClearSpace. Chiamato ClearSpace-1, mira a rimuovere una parte più piccola di un razzo dall'orbita nel 2026.