Negli Stati Uniti ha avuto luogo una procedura rivoluzionaria: gli scienziati dell’Università del Minnesota hanno testato il congelamento, il riscaldamento e il trapianto di un organo. E ha funzionato. Il test è stato effettuato con reni di roditori e sarà presto applicato ad altri animali, come i maiali, fino a quando non sarà testato al punto da essere utilizzato con l’uomo.
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procedura rivoluzionaria
L’uso della criogenia, una tecnica che consente di congelare il corpo per prevenirne il deterioramento e l’invecchiamento, è rivoluzionario se applicato a lungo termine.
Questa è la prima volta che qualcuno ha escogitato un solido protocollo per la conservazione a lungo termine, il riscaldamento e il trapianto riuscito di un organo funzionale conservato in un animale.
John Bischof, professore di ingegneria meccanica all’Università del Minnesota (Immagine: RutySoft/Shutterstock)
Congelare e scongelare l’organo
- Nello studio, gli scienziati hanno utilizzato tecniche crioniche per congelare l’organo (senza formare cubetti di ghiaccio);
- Per questo, mentre i reni si congelavano, hanno iniettato nei tessuti una soluzione crioprotettiva con nanoparticelle di ossido di ferro;
- Queste particelle permettono all’organo di congelarsi uniformemente, senza provocare alcun tipo di screpolatura e compromettere la salute;
- Pertanto, i reni possono essere conservati fino a 100 giorni, quando dovrebbero essere nuovamente riscaldati e lavati;
- Quindi, secondo lo studio pubblicato sulla rivista Comunicazioni sulla naturapossono essere trapiantati.
Poi?
Dopo il trapianto, i cinque roditori che avevano ricevuto reni precedentemente congelati hanno riportato la loro funzione renale a livelli normali dopo 30 giorni, senza la necessità di ulteriori interventi.
Con successo, la tecnica può essere applicata a organi più grandi (e in mammiferi più grandi) per testarne l’efficacia.
Il primo trapianto a lungo termine è stato eseguito nei roditori (Immagine: shutterstock/Egoreichenkov Evgenii)
Importanza dello studio
In Brasile i trapianti di organi sono una questione di sanità pubblica: secondo il Ministero della Salute, fino a mercoledì scorso (21), c’erano più di 64.900 brasiliani in lista d’attesa. La richiesta maggiore è per i trapianti di rene, con 36.400 persone in fila.
Per questo organo in particolare, alcune delle sfide includono il tempo in cui il rene rimane « vivo » tra la morte del donatore e l’intervento di trapianto (che non supera le poche ore). E che molti non possono nemmeno essere usati.
Secondo i ricercatori, il 20% dei reni donati non può essere utilizzato. Inoltre, molti pazienti muoiono per insufficienza renale.
In questo modo lo studio potrebbe essere rivoluzionario: se riuscisse ad applicare la tecnica nell’uomo, potrebbe aumentare la durata della vita dell’organo da trapiantare e salvare più vite.
Con informazioni da Nature Communications e Università del Minnesota
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Il post Studio che congela e scongela gli organi può salvare vite umane è apparso per la prima volta su Olhar Digital.