L’influencer digitale Bruno Aiub, meglio noto come Monark, è al centro delle polemiche a causa delle decisioni emesse dal ministro Alexandre de Moraes, membro del Tribunale supremo federale (STF), che hanno comportato una censura preventiva e una multa di 300.000 reais ai sensi l’accusa di presunta disobbedienza a un ordine del tribunale.
Tuttavia, nonostante l’assalto dell’STF, gli esperti legali consultati da Gazeta do Povo sostengono che Monark non abbia trasgredito alcuna legge in vigore in Brasile. Ad avviso di questi giuristi, l’influencer è stato ingiustamente penalizzato in decisioni precedenti e, in nessun caso, dovrebbe essere oggetto di indagine per il reato di disobbedienza.
Secondo Adriano Soares da Costa, ex magistrato, la determinazione di Moraes non indica « alcuna norma legale violata dalla condotta del comunicatore sociale ». Sottolinea inoltre che l’invio è avvenuto nel contesto di un’inchiesta anticostituzionale, che rende possibile la censura preventiva e compromette il sostentamento di Monark, la cui attività principale è stata la sua presenza su Internet per molti anni.
Alessandro Chiarottino, PhD in diritto costituzionale presso l’Università di San Paolo (USP), sottolinea che il caso che coinvolge Monark dimostra l’accettazione della censura in Brasile. Rileva inoltre l’infondatezza della decisione, precisando che “non vi è alcun elemento nelle argomentazioni elencate da Moraes che possa essere qualificato come infrazione ai sensi della normativa vigente”.
« Si tratta di misure estreme e incostituzionali, senza disposizione legale e con la soppressione della libertà individuale senza osservare il giusto processo legale, promosse da un giudizio eccezionale senza disposizione legale », ha detto Soares Costa commentando la situazione di Monark.
“Non siamo più in una situazione di pieno stato di diritto democratico. Siamo in una situazione ibrida, tra regime autoritario e regime di legalità”, ha concluso Chiarottino criticando la soppressione della libertà di espressione a seguito delle recenti ordinanze della Cassazione.