Il ministro Alexandre de Moraes, della Corte Suprema Federale (STF), ha ordinato al Dipartimento di Polizia Federale di effettuare una perquisizione e sequestro di almeno quattro indirizzi legati alla deputata federale Carla Zambelli (PL).
Il provvedimento prevede il sequestro di “armi, munizioni, computer, tablet, cellulari e altri dispositivi elettronici, passaporti, nonché ogni altro materiale relativo ai fatti indagati”.
Gli indirizzi coprono mandati a Brasilia e San Paolo, compreso un appartamento funzionale e un ufficio parlamentare.
L’autorizzazione era quella di “adottare tutte le misure necessarie per verificare l’esistenza di eventuali stanze segrete o stanze riservate presso uno qualsiasi degli indirizzi indirizzati”.
Secondo le indagini e le conferme di Political Connection, la decisione di Moraes autorizzava:
1) L’adozione di tutte le misure necessarie per verificare l’esistenza di eventuali stanze segrete o stanze riservate presso uno qualsiasi degli indirizzi forniti;
2) Richiesta di copie o sequestro dei verbali di controllo degli accessi agli eventuali recapiti indicati;
3) Perquisizione e sequestro di autoveicoli eventualmente rinvenuti all’indirizzo e negli armadietti dell’autorimessa, quando le circostanze di fatto indichino che l’indagato utilizza tali autoveicoli, anche se non intestati a suo nome;
4) Accesso e analisi dei contenuti (dati, file elettronici, messaggi elettronici ed e-mail) archiviati su qualsiasi computer, server, rete, inclusi i servizi di cloud storage digitale”, o su dispositivi elettronici di qualsiasi natura, attraverso qualsiasi servizio utilizzato, incluso il telefono cellulare rinvenuti, nonché per il sequestro, se necessario, di supporti di dati, dvd, cd o hard disk.
5) Accesso ed analisi del contenuto dei computer e di altri dispositivi presso il luogo delle ricerche e dei file elettronici sequestrati, anche relativi a comunicazioni eventualmente registrate, ivi inclusi i dati conservati “in cloud”;
6) Sequestro di denaro e beni (gioielli, autoveicoli, opere d’arte e altri oggetti) per importi superiori a R$ 10.000, sempre che la lecita provenienza non sia pienamente provata nel luogo dei fatti.