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Ragusa, Nello Dipasquale, la sottile differenza tra voler vincere e non Ragusa

Ragusa – Per la terza volta consecutiva nella sua città, Ragusa, l’onorevole Nello Dipasquale è costretto a fare l’analisi della sconfitta. Da quando è approdato all’Assemblea Regionale Siciliana, Dipasquale non riesce a riprendere la guida amministrativa del capoluogo e a imporre un proprio sindaco.
Non riesce? O non vuole?
Il risultato elettorale del centrosinistra e del candidato Riccardo Schininà è impietoso, per certi versi incredibile agli osservatori della politica, quasi mancasse un nesso tra quello che ci si aspettava dalle urne e quello che invece le urne hanno restituito.

Dalle proporzioni del trionfo del sindaco uscente -e riconfermato- Peppe Cassì, si deduce che centrodestra e centrosinistra hanno votato dalla stessa parte. Neanche i sondaggi più disastrosi -pure commissionati e discussi dagli uomini del centrosinistra- avevano scandagliato un risultato così clamoroso.
Eppure, l’immagine solitaria di Riccardo Schininà accompagnato da Nello Dipasquale nella sua breve ricognizione elettorale, era la più malinconica e veritiera fotografia di una leadership che non incide, che non comunica alla maggioranza dei ragusani.
E’ come se il perpetuo moto elettorale di Dipasquale si fermasse alla vigilia delle elezioni amministrative.
E così i ragusani hanno deciso di affidarsi alla guida sicura di Peppe Cassì.


Il risultato del centrosinistra appare oggi come uno di quei pacchi regalo ingombranti e confezionati con cura, spedito per tempo con posta assicurata all’inquilino di palazzo dell’Aquila.
E adesso attendiamoci il Dai un di chi aveva creduto nel progetto del centrosinistra a Ragusa.
Questione di ore e sapremo chi si chiama fuori.

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