Como – Una scelta di amore ed estremo sacrificio ha segnato la breve ma intensa vicenda di Deborah Vanini, 38 anni scomparsa pochi giorni fa a Como dopo aver rinunciato alle cure per un tumore al quarto stadio. Una decisione deliberata, fatta per permettere alla sua bambina, Megan, di nascere. La scoperta della gravidanza insieme al male incurabile l’aveva messa di fronte a una scelta terribile: dover sacrificare la sua vita o quella della sua bambina, e la donna ha scelto la propria.
La storia di Deborah è commovente e spinge alla riflessione sul concetto stesso di amore e genitorialità: lo scorso settembre la giovane donna aveva raccontato sui social il momento in cui la sua vita era cambiata per sempre. La gioia di scoprire di essere incinta si era trasformata in disperazione nel giro di pochi istanti, quando i medici le avevano diagnosticato un tumore terminale. Di fronte alla possibilità di salvare se stessa interrompendo la gravidanza, Deborah non ha avuto dubbi: ha scelto di salvare la vita di sua figlia. Così ha rinunciato a cure potenzialmente salvavita che avrebbero però impedito alla bambina di nascere, proseguendo una gravidanza segnata da complicazioni e rischi elevati. Megan è nata il 18 settembre 2024, in un parto difficile che ha visto Deborah affrontare anche una tromboembolia polmonare.
Nonostante le condizioni critiche, la bambina è sopravvissuta, e madre e figlia hanno trascorso insieme due mesi, un tempo che Deborah ha descritto come un «miracolo». In un post condiviso sui social, la giovane madre aveva scritto: «Forse tu non lo sai ancora, ma mi hai letteralmente salvato la vita». Deborah è morta pochi giorni fa, circondata dall’affetto della famiglia e del compagno Massimo.
I funerali si terranno oggi, 26 novembre, a Como, città dove era nata e cresciuta.