Gli astronomi hanno compiuto un passo importante verso la comprensione di un tipo di segnale radio ripetuto nell’Universo che incuriosiva la comunità scientifica dal 2022. E, per coloro che si aspettavano che si trattasse di un contatto alieno, la spiegazione potrebbe essere deludente, ma arricchente per la scienza.
Questo fenomeno, identificato come un “transiente radio di lungo periodo”, è stato osservato per la prima volta utilizzando i dati della rete di telescopi Murchison Widefield Array (MWA) in Australia, mostrando un comportamento insolito: segnali radio che durano da 30 a 60 secondi, ripetendosi ogni 18,2 minuti.
Questi segnali non rientravano in nessuna delle classi conosciute di oggetti astronomici, il che suscitò grande curiosità tra i ricercatori.
Posizione di GLEAM-X J0704-37, il primo transito radio di lungo periodo con un'origine identificata. Credito: Stellarium
In sintesi:
- Gli astronomi hanno studiato segnali radio ripetuti, chiamati “transitori radio a lungo periodo”, osservati dal 2022;
- Questi segnali, che duravano dai 30 ai 60 secondi e si ripetevano ogni 18,2 minuti, non rientravano nelle classi conosciute di oggetti astronomici.
- Il mistero ha sollevato alcune ipotesi, come manifestazioni di vita intelligente;
- Un nuovo studio ha identificato che i segnali hanno una forte polarizzazione, indicando la presenza di un potente campo magnetico;
- La ricerca suggerisce anche che provengano dalla Via Lattea;
- L'origine dei segnali era ancora incerta, finché non è stato ritrovato il transitorio GLEAM-X J0704-37, con una ripetizione più lenta (ogni 2,9 ore);
- Questo segnale è stato associato a una nana rossa, che potrebbe essere in orbita attorno a una nana bianca, generando emissioni radio a causa di un’interazione gravitazionale tra loro – e ribaltando la teoria del contatto alieno.
Il segnale radio è stato rilevato nei dati del MWA, un set di telescopi presso l'Osservatorio radioastronomico Murchison del CSIRO in Australia. Credito: ICRAR/Curtin
I segnali provengono dall'interno della Via Lattea
La professoressa Natasha Hurley-Walker, del Centro internazionale per la ricerca sulla radioastronomia, è stata responsabile di identificare la natura ripetitiva di questi segnali, contribuendo a svelare il mistero.
È a capo di un gruppo di ricerca che ha scoperto che questi transitori radio hanno una forte polarizzazione, suggerendo la presenza di un potente campo magnetico. Gli scienziati hanno anche notato che, a differenza dei lampi radio veloci (FRB), questi segnali provengono dall’interno della nostra galassia. Tuttavia, l’origine esatta di queste emissioni non era ancora chiara e ciò è diventato una sfida per i ricercatori.
Secondo un comunicato stampa del Centro internazionale per la ricerca sulla radioastronomia, l'area della sorgente era spesso satura di stelle, rendendo difficile identificare con precisione la sorgente.
Fu allora che Hurley-Walker fece una scoperta significativa: un esempio di transitorio radio chiamato GLEAM-X J0704-37, che ha la ripetizione più lenta mai osservata per questo tipo di segnale – ogni 2,9 ore. Questo segnale proviene da una regione al di fuori del piano galattico, dove gli oggetti di disturbo sono meno comuni.
Niente alieni: dietro il fenomeno potrebbe esserci l'interazione stellare
Osservazioni dettagliate hanno indicato che il segnale proviene da una nana rossa, una stella piccola e fredda che rappresenta circa il 32% della massa del Sole. Sebbene le nane rosse siano le stelle più comuni nella nostra galassia, non hanno abbastanza energia o campo magnetico per produrle sole emissioni radio.
Rappresentazione artistica di un segnale radio che arriva sulla Terra dal centro della Via Lattea. Crediti: Sebastian Zentilomo/Università di Sydney
Ciò ha portato gli scienziati a considerare la possibilità che la nana rossa sia in orbita attorno a un altro oggetto invisibile, probabilmente una nana bianca, un tipo di stella compatta ad alta densità in grado di generare intensi campi magnetici.
Da sola, la nana bianca non sarebbe in grado di produrre emissioni radio così forti e ripetitive, ma il sistema in cui è inserita potrebbe causare un’interazione che spiega i segnali.
La nana bianca probabilmente prende materiale dalla nana rossa, che potrebbe generare le emissioni osservate. Tuttavia, ci sono ancora molte incognite su questo processo.
Hurley-Walker e il suo team stanno utilizzando telescopi più grandi per confermare questa teoria, ma sono fiduciosi che un'interazione gravitazionale tra i due corpi celesti sia la spiegazione più plausibile.
Per saperne di più:
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Regola o comportamento peculiare del sistema?
Il fatto che le nane rosse e le nane bianche siano comuni nella galassia suggerisce che sistemi simili a GLEAM-X J0704-37 possano essere trovati in molti luoghi. Tuttavia, la rarità delle osservazioni di transitori radio di lungo periodo solleva ancora una domanda intrigante: cosa rende questi sistemi così speciali?
Tutte le nane rosse e bianche in orbite strette generano segnali radio simili, o ci sono caratteristiche uniche in alcuni di questi sistemi che li rendono capaci di produrre tali emissioni?
La scoperta di GLEAM-X J0704-37 mette in luce la necessità di una collaborazione interdisciplinare. I ricercatori specializzati in nane rosse e nane bianche, che normalmente non si occupano di radioastronomia, stanno iniziando a lavorare insieme per cercare di risolvere questo mistero. Questo tipo di collaborazione, sempre più necessaria in un campo scientifico altamente specializzato, potrebbe fornire risposte per comprendere la natura dei transitori radio di lungo periodo.
Sebbene l'origine dei segnali radio osservati non sia ancora del tutto compresa, la scoperta è stata pubblicata sulla rivista scientifica Il diario astrofisico Le lettere aprono nuove possibilità per lo studio delle stelle compatte e di come interagiscono con le loro compagne.
Il post Segnali radio ripetuti: tecnologia aliena o fenomeno cosmico? è apparso per la prima volta su Olhar Digital.