Il ministro della Difesa sudcoreano, Kim Yong-hyun, ha presentato mercoledì le sue dimissioni e ha offerto pubbliche scuse dopo le polemiche generate dalla recente applicazione della legge marziale, misura che ha scatenato proteste politiche e sociali.
Parallelamente, l'opposizione sudcoreana ha promosso una mozione per rimuovere il presidente Yoon Suk-yeol, additandolo come responsabile di una presunta violazione costituzionale.
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Dimissioni del ministro della Difesa
Attraverso un comunicato diffuso dai Capi di Stato Maggiore Congiunti, Kim ha espresso: « Tutta la responsabilità relativa alla legge marziale ricade su di me. Sebbene la misura sia già stata revocata e il Paese abbia ripreso la sua routine, la situazione politica e di sicurezza rimane delicata.«.
Il ministro si è assunto pienamente le conseguenze delle sue azioni e ha difeso i soldati coinvolti, assicurandosi che seguissero le istruzioni dirette del Ministero. Secondo resoconti locali, Kim ha suggerito al presidente Yoon l'attuazione della legge marziale come risposta alla complessa situazione politica in cui versa il suo governo di minoranza.
Legge marziale: una misura controversa
Il presidente Yoon Suk-yeol ha decretato la legge marziale in un discorso televisivo per, secondo lui, proteggere « l'ordine costituzionale » contro le attività « antistatali » attribuite al Partito Democratico (DP), la principale forza di opposizione. Tuttavia, questa decisione è stata revocata dal Parlamento sei ore dopo, a seguito di una mozione guidata dall'opposizione.
La breve attuazione della legge marziale ha comportato scontri tra militari e politici, giornalisti e funzionari, dopo che le truppe hanno tentato di prendere il controllo del Parlamento.
Mozione parlamentare per rimuovere Yoon
In risposta, sei partiti di opposizione, che rappresentano 192 dei 300 seggi dell'Assemblea nazionale, hanno presentato una mozione per rimuovere Yoon Suk-yeol dall'incarico, accusandolo di violare la Costituzione.
Il blocco dell'opposizione prevede di votare su questa proposta tra venerdì 6 dicembre e sabato 7 dicembre. Per approvarla occorrono 200 voti e, considerando che l'opposizione ha già ottenuto 190 consensi nella mozione di revoca della legge marziale, basterebbero solo dieci voti aggiuntivi, che potrebbero arrivare dallo stesso People Power Party (PPP) di Yoon.
Anche all’interno del PPP sono sorte critiche alla decisione presidenziale. Il suo leader, Han Dong-hoon, ha definito la misura “un errore” e alcuni parlamentari filo-governativi hanno votato contro la legge marziale.
L'opposizione chiede le dimissioni di Yoon
Il Partito Democratico, che guida l'opposizione, ha chiesto pubblicamente le dimissioni del presidente e ha definito la sua decisione « una chiara violazione della Costituzione ».