L’ex presidente Jair Bolsonaro ha dichiarato lo scorso venerdì sera, il 30, che la decisione della Corte elettorale superiore per la sua ineleggibilità è una « persecuzione politica ».
L’uomo di destra ha anche messo nuovamente in dubbio la decisione del Tribunale Elettorale. “Abbiamo qualcosa di giusto in Brasile? Sono fuori dal governo da sei mesi. Non ero nemmeno qui in Brasile l’8 gennaio. La persecuzione continua tutto il tempo”, ha detto il politico.
“Qualcuno mi chiede se ho paura di essere arrestato? Tutto può succedere. Non c’è motivo per arrestare nessuno oggi in Brasile. Chiunque può essere arrestato, non viene detto alcun motivo e basta. Il Pubblico Ministero lo ignora in Brasile”, ha sottolineato.
Bolsonaro ha anche riferito che gli atti dell’8 gennaio non sono stati compiuti dai manifestanti accampati davanti al quartier generale dell’esercito, a Brasilia. “Il ministro della Difesa, José Múcio, ha detto circa 20 giorni fa che non c’era una figura centrale negli atti dell’8 gennaio. E aggiunse di più, che chiunque avesse saccheggiato non era nell’accampamento. Parole di José Múcio”, ha concluso.