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Twitter impone una nuova regola per la visualizzazione dei tweet –

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nessuna coda attaccata

Twitter ha iniziato a mostrare l’avviso « Tasso limite superato » questo sabato pomeriggio (1°). Tuttavia, quello che sembrava essere un bug è in realtà apposta: Elon Musk, il proprietario del social network, ha riferito che si tratta di una misura per alleggerire i server, che sono sovraccarichi.

Gli utenti Twitter non paganti possono vedere solo 600 tweet al giorno (Immagine: Vitor Pádua/)

E c’è di più: Musk ha deciso di differenziare la quantità di tweet che ogni utente può vedere nell’arco della giornata. Funziona così:

  • Account verificati (inclusi gli abbonati Twitter Blue): 6.000 tweet al giorno
  • Utenti normali: 600 tweet al giorno
  • Account appena creati: 300 tweet al giorno

Rapporto di scraping dei dati

Musk sembra essere impegnato in una crociata contro il data scraping, ovvero la pratica di tracciare i post degli utenti. Questa condotta è messa in atto da società che desiderano costituire banche dati. Si presume che stesse parlando principalmente di startup e organizzazioni coinvolte in progetti di intelligenza artificiale, che richiedono grandi volumi di informazioni.

Twitter ha iniziato a mostrare un avviso di « Tasso limite superato » nel pomeriggio del 7/1/2023 (Immagine: Thássius Veloso/)

Da ieri Twitter ha impedito agli utenti non loggati di visualizzare i contenuti pubblicati sulla piattaforma. Questa misura viene solitamente adottata da siti Web/app che desiderano registrare meglio il comportamento degli utenti, ma può anche costituire una barriera per i bot.

L’uomo d’affari ha affermato che si tratta di un limite temporaneo, ma non ha rivelato una scadenza. Ha anche informato che « presto » i limiti giornalieri aumenteranno a 8.000, 800 e 400 tweet al giorno (rispettivamente).

La questione ha ripercussioni sulla rete stessa. Diversi utenti sostengono (giustamente) che 600 post siano troppo pochi. “Twitter is gone” appare al 6° posto su Trending Topics, mentre Tumblr (una presunta alternativa?) è al 5° posto. È persino partito per il compianto orkut, che appare al 15° posto tra i soggetti del momento.

pagare l’affitto

Il tweet di Elon Musk menziona lo scraping dei dati e la manipolazione del sistema (Immagine: Thássius Veloso/)

I post di Musk non fanno menzione dell’alto costo dei server che mantengono in funzione la piattaforma. Il nuovo CEO di Twitter, Linda Yaccarino, si è recentemente assunto la responsabilità di negoziare direttamente con Google. Il social network conserva i dati internamente ma utilizza la tecnologia Google Cloud per combattere gli abusi sui minori e lo spam.

La stampa statunitense ha annunciato che il debito raggiungerà i 20 milioni di dollari USA, che superano i 95 milioni di R$ in conversione diretta. Per quanto ne sappiamo, anche Twitter non ha pagato per Amazon Web Services per un po’ di tempo.

duello di miliardi

Come se non ci fossero troppi problemi sulla piattaforma, Elon Musk ha sfidato Mark Zuckerberg a duello. Letteralmente. I due uomini d’affari negoziano un combattimento nel miglior stile UFC. Potrebbe svolgersi sia a Las Vegas che al Colosseo a Roma.

Elon Musk e Mark Zuckerberg stanno negoziando uno scontro fisico (Immagine: Vitor Pádua/)

Non c’è ancora una data per il confronto. Dana White, dirigente dietro l’UFC, sarebbe personalmente coinvolta nei colloqui per produrre l’evento – anche se non fa parte del calendario ufficiale. Ci sarebbe persino un’iniziativa filantropica dietro la battaglia dei titani della tecnologia.

Non fa male ricordare la palese differenza fisica tra gli eventuali combattenti. Elon Musk ha 52 anni ed è alto 1 metro e 86. Zuckerberg ha 39 anni e misura 1,71 metri. A favore del boss di Meta conta il fatto che si alleni arti marziali da quasi due anni. Intanto Musk ha sempre detto di non amare lo sport e ha già avvertito che non dimagrirà per UFC Big Tech (nome inventato da questo scrivano).

Il motivo del guaio sarebbe il progetto segreto di Facebook di creare una sorta di microblog testuale (proprio come Twitter) all’interno di Instagram. Di recente, anche Zuckerberg ha ripetuto il playbook di Musk iniziando a vendere il sigillo verificato (anche in Brasile).

Con informazioni da The Verge

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