Il Ministro Cristiano Zanin, del Tribunale Supremo Federale (STF), ha deciso, questo giovedì (31), di intentare una causa contro l’ex presidente Jair Bolsonaro (PL) per la presunta omissione nell’acquisto di vaccini all’inizio della pandemia di covid – 19.
L’azione è stata presentata da Rede Sustentabilidade nell’ottobre 2020, al culmine della crisi sanitaria, e metteva in discussione la condotta di Bolsonaro, che avrebbe impedito al Ministero della Salute di stipulare un contratto con l’Istituto Butantan per l’acquisto del vaccino Coronavac dalla Cina.
Nel decidere di archiviare l’azione, il ministro ha tenuto conto di un parere inviato alla STF dalla Procura generale (AGU) il 10 di questo mese. Nel documento l’organismo difende la “non necessità di continuare l’impresa” a causa delle misure adottate dalla direzione federale.
Zanin ha scritto anche nella sua decisione interlocutoria che il processo ha perso il suo scopo, cioè la sua ragion d’essere, poiché il Covid-19 è stato controllato e i vaccini sono stati applicati normalmente. L’ordinanza afferma che il “quadro fattuale e sanitario” è “stabilizzato” in Brasile.
“Verifico che l’AGU ha ragione, poiché l’attuale situazione fattuale e sanitaria si è stabilizzata, rendendo superfluo proseguire l’iter di questa azione. I chiarimenti tecnici predisposti dal Ministero della Salute e portati agli atti evidenziano l’inutilità di ogni provvedimento giudiziario che metta in discussione il conflitto descritto nella prima istanza”, ha scritto il ministro.
Dopo essere stato depositato presso la STF, l’atto è stato distribuito all’ufficio dell’allora ministro Ricardo Lewandowski. Con il suo pensionamento, nell’aprile di quest’anno, Zanin si è fatto carico del processo. Contro la decisione di archiviazione è possibile presentare ricorso.